OS NOVOS MUNDOS DOS ITALIANOS

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OS NOVOS MUNDOS DOS ITALIANOS (Voltaire Schilling – Zero Hora, 03/10/1995).

“… l’antiquo valore ne gl’italiaci cor non è morto.” Petrarca – Canzoniere, 1336

voltaire

Durante aproximadamente três séculos, do 14 ao 17, os séculos do Renascimento, coube a um conjunto variado, mas genial, de italianos lançarem  as bases do mundo moderno. Sua ilustre ancestralidade romana, seu contato com a cultura grega, a riqueza e a prosperidade de suas cidades-estados, como Veneza, Gênova, Milão, Florença, tornaram possível a conquista de “novos mundos”, expressão aqui usada não apenas para determinar a descoberta de terras ignotas no além-mar, mas também no significado de outros desbravadores nos campos das artes, ofícios e ciências.

Nas letras, esse novo mundo será aberto pelo poeta florentino Dante Alighieri, que versejou, entre 1313 e 1321, uma verdadeira catedral literária inteiramente em italiano, e não em latim, como comumente acontecia: a Divina Comédia. Dante percebeu que o futuro pertencia…

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Arie nuove

Proprio mentre stavo andando a dormire ecco che esce fuori un altro mostro del governo: un emendamento approvato alla Delega sulla Pubblica Amministrazione, il quale prevede che il punteggio nei concorsi pubblici sarà determinato non solo dal voto di laurea ma anche dall’Ateneo di provenienza. News

Questa mi era sfuggita ieri e non posso che scriverci sopra. In Palavras ho scritto la parola Democrazia, una parola che stanno calpestando in tutti i modi.

Per capirci: non solo ci impedite di insegnare, di vivere nel nostro paese, di poter contribuire allo sviluppo della nostra terra ma ci discriminate anche attraverso gli Atenei di provenienza se mai avessimo la perversa idea di partecipare ad un concorso pubblico?

Un emendamento all’italiana in cui non si capirà con quali criteri un Ateneo sarà migliore o peggiore di altri, in cui avranno la meglio le università private, in cui la corruzione aumenterà e i corrotti faranno a gara per pagarsi i primi posti nelle classifiche di merito, se ci saranno.

Insomma la strada della privatizzazione si fa sempre più violenta e se privatizzassero anche le nostre vite vendendole al miglior offerente? Ops già lo hanno fatto e non ce ne siamo accorti (vedi Troika).

 

 

 

 

 

 

 

Sondaggi

Renzi scende, Salvini sale. E Mattarella è irraggiungibile. Non è l’esito delle ultime elezioni regionali, ma il grado di fiducia degli italiani. I dati sono raccolti da Nando Pagnoncelli e pubblicati sul Corriere della Sera. 1)

Premesso che non credo al 100% ai sondaggi, non credo al corriere e ho seri problemi ad associare la parola fiducia a questo governo, avrei comunque un commento veloce.

Il Renzi scende e lo capisco, è lampante ma sono perplessa sulla ascesa del Salvini e sulla irraggiungibilità del Mattarella che non si è espresso neanche sul ddl distruzione.

Ma torniamo a Salvini…e chiediamoci CHI è? Andate a leggere la biografia, le frasi celebri…se non avete voglia almeno ricordatevi che la Lega Nord (e già mi sento mancare) ha firmato l’accordo di Dublino… ok dovreste cercare anche questo accordo ma è così che nasce l’informazione libera: link dopo link fino ad arrivare al cuore della questione.

Capisco fa caldo e non avete voglia di politichese ma Salvini  parla di ruspe associate ai campi rom, cambia felpa a seconda della regione, ha delle proposte di apertura discutibili e dovrebbe essere l’uomo della svolta. Provo a immaginare cosa significherebbe per l’Italia avere Salvini come presidente del consiglio e se mi faccio abbindolare dai sondaggi potrei pure ritrovarmi a credere che potrebbe essere l’homo novus.

Dopo Monti, Letta e Renzi.. arriva Salvini, impossibile no? Eppure l’avevamo detto anche di Silvio…

Io non ce l’ho fatta a leggerle tutte  ma se avete il coraggio: Frasi celebri

P.s. Se qualcuno si dovesse ritrovare in una di queste frasi per favore contatti d’urgenza il medico di base. Potrebbe essere grave!

1) Dal Fatto Quotidiano del 29.07.2015

 

 

Io non conosco la guerra

NOI E VOI: non c’è differenza, siamo legati dalla stessa storia, vecchi e bambini dalla stessa storia. I vecchi sono la nostra coscienza, i bambini sono il nostro futuro. Ascoltiamoli:

Un vecchio: “Non guardiamo la Grecia provando nostalgia e smettiamo di scegliere chi ci sta portando ad una situazione di analoga miseria. Noi di sinistra, destra, leghisti, sfascisti, noi che votiamo leggi incostituzionali e poi rivendichiamo la legalità… NOI tutti. Pensiamo ai nostri figli che devono emigrare, che hanno contratti umilianti, che non hanno contratti, ai 10 milioni di italiani sotto la soglia della povertà.  Dobbiamo avere il coraggio di scegliere chi ha dimostrato di non rubare e di non calpestare la costituzione italiana. Dobbiamo avere memoria lunga e non cadere nell’oblio.”

Un bambino: “Siamo noi che viviamo sulla nostra pelle le scelte di chi ha creduto alle bugie di sinistra, destra, centro. Siamo noi che lottiamo ogni giorno per riuscire a vivere con dignità, siamo noi che non avremo pensione, non avremo un paese in cui poter tornare. Siamo noi che abbiamo ascoltato da voi vecchi mantra come: il mondo va così bisogna adeguarsi, se il vicino è prepotente bisogna adeguarsi, bisogna accettare tutto. Invece NO, diciamo no ai vostri mantra e alla vitalità perduta. Se volete un paese più povero allora rimanete attaccati alle vostre maledette poltrone. Se volete darci una speranza nel momento giusto scegliete con onestà intellettuale e ogni giorno fate che sia un giorno onesto.”

Discorso di Tsipras

 

 

DDL

Scuola, ok alla fiducia in Senato : 159 i si, 112 i no. Proteste in aula, la scuola celebra il suo funerale.

Il mio funerale come insegnante inizia nel 2007, quando ho avuto in mano la laurea in storia e filosofia. Sul mio diploma c’era scritto: a te non è permesso insegnare, se vuoi insegnare paga gli esami che ti mancano (e si perché manca sempre qualcosa SEMPRE), storia e filosofia sono due materie che stanno per sparire dalla scuola, grazie per la partecipazione ma la scuola ha bisogno solo di insegnanti disposti a tutto per accaparrarsi una fascia.

Ho rifiutato, non ho pagato, sono stata sempre fuori dalla terza, seconda, prima fascia. Ho visto morire la scuola dalla Moratti alla Gelmini, ho studiato le riforme della scuola dall’unità d’Italia per trovare conforto ma lo sconforto ha prevalso. Ho visto insegnanti piegarsi ad ogni genere di ricatto e oggi ho visto la disperazione in piazza: svegliatevi insegnanti, segnate i nomi di chi ha detto SI al DDL distruzione, segnateli perché vi tradiranno sempre.

Quei 159 si devono costituire, come chi non ha partecipato al voto. Questa controriforma oggi si poteva bloccare, domani SI DEVE RITIRARE.

 

I have a dream

“Ho fatto un sogno: un paese in cui tutti camorristi, andranghetisti e mafiosi ci tenevamo per mano. Un paese in cui potevamo continuare a sparacchiare con amore senza nessun magistrato fetuso che n’te scassa a minchia.” (1)
Il Super-io dello stato italiano sopprime e deforma sistematicamente elementi inaccettabili dell’incoscio (vedi stragi dal 1992 al 1994), per impedire a questi di affiorare alla soglia della coscienza. Il cittadino italiano prima si fa stato e poi si specializza in psicoanali: studia la censura da questo punto di vista perché deve andare oltre l’atto pratico per comprendere la storia.
Mi ricordo le stragi al telegiornale e avevo appena 10 anni e mi sono rimaste impresse: nella mia memoria riecheggiano l’omicidio di Salvo Lima, la strage di Capaci, di via d’Amelio, di Ignazio Salvi, di Firenze, Roma e Milano; riecheggiano i tanti attentati falliti e il fallimento della nostra cara piccola Italia.
Allora ho fatto un sogno: un paese in cui tutti tutti gli italiani si tenevano per mano. Un paese in cui si poteva continuare a percorrere la strada della legalità con amore senza che nessun camorrista, andranghetista e mafioso si prendesse l’onere di dettare l’agenda politica del nostro paese.
(1) Tratto dal film di Sabina Guzzanti: http://www.latrattativa.it/

Partire e restare

Porti un mondo nuovo, porti un accento diverso, ti carichi sulle spalle la nostalgia di ciò che non hai potuto avere e continui a correre sempre.

  Partire, tornare, ancora partire, un mantra che negli ultimi anni accompagna la vita di giovani studenti, laureati, disoccupati, esodati; un fiume di risorse e talenti che oltrepassano il confine con la speranza di ritornare. Siamo in Europa e non dovrebbero esserci barriere eppure ogni volta senti un pezzetto di Italia che perdi dentro di te, acquisendo esperienze, suoni, odori e colori che non avresti mai immaginato di incontrare.

Immagini di avere una possibilità, una speranza, un futuro e ti accorgi di dover superare milioni di prove per raggiungere il tuo obiettivo e tu sei li ai nastri di partenza, pronto a correre la staffetta più importante della tua vita, che scalpiti per entrare in gara e forse questa gara non inizierà e tu sei provato dalla fatica di comprendere eternamente l’altro quando vorresti essere compreso a tua volta.

Non vuoi che ti definiscano cervello in fuga e tanto meno migrante di ultima generazione perché non si tratta di fuga ma di volontà di rimanere fedele all’idea di onestà, alla volontà di non accettare ricatti nella vita, alla voglia di esprimere la passione per un lavoro dignitoso. Presto però queste etichette non saranno più un problema perché accetterai di aver scelto di andare, andare per restare e forse in un futuro remoto tornare.

Porti dentro di te il fiume della tua città che scorre lento sotto il caldo di agosto, porti l’odore del vento e degli ulivi nel cuore, piangi la tua patria lontana e forse cominci a rinascere con un’anima rinnovata; sei pronto a correre nonostante tutto.

Una volta un amico mi disse che nessuno è profeta nel proprio paese eppure da lontano pensi di poter aiutare nel cambiamento, perché ogni volta che partiamo o restiamo accettiamo di scegliere. Scegliamo di lasciarci alle spalle il nostro mondo creandone uno completamente diverso che abbiamo il dovere di raccontare.